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Giù le mani da “Ufficiale e Gentiluomo”

Stasera ho visto per la ventiduesima volta “Ufficiale e Gentiluomo”. Una bella botta di romanticismo, con quel finale che vale tutto il film.

Finito il film, e troppo pigra per alzarmi a recuperare il telecomando, resto sullo stesso canale. Inizia un programma surreale. Ci sono due coppie, si conoscono lì, davanti alle telecamere. Le inquadrature saltano da un letto all’altro, una voce fuori campo racconta.  Si spogliano, si sdraiano a letto, sempre davanti alle telecamere. La coppia più giovane m’annoia subito, troppo giovani, troppo biondi, troppo presuntuosetto lui, troppo scialba lei.

L’altra mi incuriosisce di più. C’è lei che si racconta: 48 anni, giornalista, si definisce eclettica (che già mi viene l’orticaria). Lei – ovviamente – balla anche il tango. E io che sono giornalista, ballo il tango e ho appena una manciata di anni in meno inizio a sudare freddo. A un certo punto questa decide di insegnare il tango a lui, perché chiaramente il tango si insegna così, in due secondi, in mutande e reggiseno, ça va sans dire. E mi ritrovo con questi due mezzi nudi e abbracciati, lui è uno stoccafisso e lei che fa ochos in avanti sola, a ripetizione. Con gli occhi socchiusi, estatica. E ride.

A un certo punto il copione prevede bacio, pensamento (del tipo mi piace o no), decisione (trombiamo o no). Lei dice sì, lui no. Un no gigante che appare stampato su un cubo che ruota e le si stampa sulla faccia. Trattiene le lacrime a forza, chiede una spiegazione, lo tratta con sufficienza e più o meno lo caccia dal letto in mutande.

E onestamente mi ha fatto una gran pena. Ma è durato poco, pochissimo. Il tempo di capire che questi due avevano ammazzato la poesia di “Ufficiale e Gentiluomo”, mi avevano fatto dimenticare quanto è figo Richard Gere e quanto era bella Debra Winger mentre lui la porta fuori da quella fottutissima fabbrica, e lei sì rideva, eccome se rideva. Il tempo di realizzarlo e ho maledetto di non essermi alzata a recuperare il telecomando. 


Commenti (1)

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    My family all the time say that I am killing my time here at web,
    however I know I am getting familiarity daily by reading such good content.

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