logo
telefono

“Pronto, Bruce? Fottiti!”

Nell’epoca delle connessioni h24, la cosa più difficile sembra riuscire a collegarsi da casa (o da un ufficio).  Abbiamo smartphone, tablet, chiavette internet. Postiamo, commentiamo, chattiamo pure se siamo a Capo Nord. Mostriamo sui social le nostre foto anche dalle vacanze in mezzo al deserto e mandiamo email di lavoro alle 3 di notte. Ma se a un certo punto decidiamo di avere una linea fissa, comoda, che alzi il telefono di casa e parli, no. Questa cosa un po’ vintage di usare il telefono solo per telefonare, insomma. No, devi aspettare settimane per il collegamento.

Peggio ancora se c’è un guasto. Capita ed è capitato a tanti amici di restare tagliati fuori per giorni. A prescindere dal gestore, sia chiaro. Perché pare più facile che vi appaia la Madonna di Pompei con un modem in mano che non vedere arrivare l’operaio di qualsiasi compagnia telefonica che vi connetta quei quattro cavi. Che tu speri sempre che arrivi Bruce Willis o Raul Bova, ma niente. Non arriva proprio nessuno.

Io immagino un’amica che proprio in questi giorni è stata lì per ore, ha provato, chiamato, contestato, cercato di farsi ascoltare. Finché la disperazione vince. E siccome siamo donne troviamo il modo, sempre. Lei lo ha trovato, non so come, ma ora parla da casa. E io la immagino, la prima telefonata: “Pronto, Bruce? Fottiti!”.


Lascia un commento