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Non dirgli mai…

Ad agosto la gente va in vacanza. Le foto del mare, delle spiagge, degli aperitivi e dei tramonti. Io resto in città, lavoro. E un desiderio si insinua, fra la stanchezza e il caldo, le cicale che friniscono in questa Palermo deserta e senza auto, la spesa da fare e il bucato da stendere.

E non è un desiderio di mare e sole, di cene e impegni. È il desiderio di vacanze diverse. Mi basterebbe un giorno. Un giorno intero a letto.

A guardare i vecchi film, “Poveri ma belli” e “Vacanze romane” e “Totò, Peppino e la malafemmina”. A vedere i film anche stupidi fra le lenzuola e ridere. E poi baciarsi, fare l’amore, e poi un altro film, un libro, altri baci. Mangiare, bere, baciarsi ancora. Un giorno intero a letto, senza fretta, senza luce, senza computer, senza telefono. Solo ore che trascorrono lente, allungare una mano e trovarti. Il telecomando, cambiare canale, baciarsi ancora. Mi viene in testa una frase: “Non dirgli mai, che siamo stati a letto per un giorno intero” e Gigi D’Alessio non è certo nella mia top ten (e nemmeno nella top cento).

Ma i desideri sono così, si insinuano come le parole di una canzone che non ti piace nemmeno e non vorresti sentire. Ora però vado a lavorare e me lo faccio passare.


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